Il controllo di gestione studio dentistico prevede un’attenzione particolare alla gestione del flusso di cassa, o cash flow. In realtà, in qualsiasi azienda, il controllo e la gestione dei movimenti di liquidità che entrano ed escono durante l’attività di impresa è uno degli indicatori di salute principali dello stato di salute dell’attività. Il monitoraggio del flusso di cassa permette quindi di intervenire, in caso di problematiche, prima che le situazioni diventino eccessivamente complesse da gestire.
Gestire il flusso di cassa significa, in concreto, fare in modo che lo studio dentistico sia in grado di affrontare tutte le spese, sempre mantenendo un giusto indice di crescita e senza mai correre il rischio di rimanere a corto di liquidità.
La gestione del flusso di cassa è una materia complessa, in cui possono rientrare diverse strategie. Ci sono però dei “capisaldi” nel controllo di gestione studio dentistico che dovrebbero essere sempre considerati per una corretta gestione del flusso di cassa.
Controllo di gestione studio dentistico: mai ignorare il cash flow
I titolari di studio hanno spesso la tendenza a confondere i flussi di cassa positivi (per cui gli incassi superano l’ammontare delle spese) con i profitti: si tratta invece di due indicatori differenti. Quindi può essere importante approfondire questa distinzione.
Quando si parla di profitti si intende tutto quello che resta dopo aver detratto tutte le spese dalle entrate. Si tratta quindi della differenza, in sostanza molto semplice, tra guadagno e spesa.
Invece il controllo dei flussi di cassa prevede di tenere in considerazione tutta una serie di altri elementi, a partire dall’inventario, dai conti attivi e passivi, dalle commissioni bancarie, dalle tasse.
Capire e monitorare i flussi di cassa significa capire come il denaro si muove, in entrata e in uscita, dallo studio odontoiatrico. E quindi come questi movimenti influenzano la gestione finanziaria dello studio nel breve e nel medio termine e come impattano su investimenti futuri e su progetti di crescita a lungo termine.
Flusso di cassa: gli errori da evitare nel monitoraggio del cash flow
Una gestione poco accurata del cash flow, che utilizza strumenti non adatti, rischia di portare a dei risultati assolutamente approssimativi e spesso errati. La conseguenza è quella di generare dei danni, anche importanti, allo studio dentistico.
Ci sono in particolare alcuni errori che vanno assolutamente evitati nella gestione del flusso di cassa.
Basarsi su dati accurati e non precisi
I dati su cui basare il monitoraggio non possono essere definiti “a spanne”: sono invece necessari dei numeri molto precisi, che derivano dalle attività nei diversi periodi di esercizio precedenti. Inoltre bisogna tenere conto dei costi fissi e dei costi variabili: avere a disposizione tutti questi dati permette non solo di analizzare il flusso di cassa, ma anche effettuare una previsione, fondata, dei flussi di cassa in entrata e in uscita per il futuro.
Flusso di cassa: Non basarsi solo sul taglio dei costi
In caso di flussi di cassa negativi (dove le spese superano i guadagni) la tentazione per un professionista è quella di concentrarsi sulla riduzione dei costi. Sicuramente questo è un aspetto importante, ma altrettanto importante è concentrarsi sul modo di fare crescere i ricavi dello studio.
E per farlo può essere utile comprendere e integrare nelle strategie di marketing i cosiddetti “driver delle entrate”: come, per esempio, il numero di pazienti acquisiti dallo studio, i trattamenti effettuati, la spesa media per ogni paziente.
Attraverso l’analisi di questi dati si possono ottenere delle informazioni che permettono di fare crescere il volume di affari dello studio e, di conseguenza, fare crescere la liquidità dello studio stesso. Evitando allo stesso tempo eccessivi tagli dei costi, che potrebbero alla lunga compromettere l’operatività e diminuire la qualità dei servizi offerti ai pazienti.